Due iniziative culturali sul tema dell’acqua

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Questa mattina al Castello di Giulietta sono state presentate due iniziative culturali inerenti al tema dell’acqua proposte dalla Pro Loco Alte – Montecchio e dal Museo delle Forze Armate 1914-1945 e co-finanziate da Acque del Chiampo con la collaborazione e il patrocinio della Città di Montecchio Maggiore.

Pro Loco Alte – Montecchio: Il tempo scandito dalla raccolta dell’acqua

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Il progetto nasce dal percorso che la Pro Loco Alte Montecchio ha intrapreso negli ultimi anni, rivolto a far conoscere ai visitatori e alle nuove generazioni un territorio ricco di bellezze artistiche e architettoniche.

Da due anni la Pro Loco sta promuovendo i Castelli e le Priare, per far conoscere ai giovani la fatica del lavoro manuale, ma anche l’arte e le opere che con quella fatica i nostri antenati sono riusciti a creare. La Pro Loco ha colto l’occasione di partecipare al bando di Acque del Chiampo, che ha messo dei fondi a disposizione per i progetti che venivano presentati dalle associazioni del territorio.

Lo spunto è nato dallo stupore avuto nell’estate appena trascorsa, quando in primavera l’associazione ha inviato ai centri estivi le varie proposte didattiche legate ai siti turistici montecchiani. I ragazzi hanno deciso di proporre dei percorsi a piedi che partivano dal centro del paese e arrivavano ai Castelli attraverso i sentieri, dando così la possibilità di far conoscere le nostre fontane e i colli. La Pro Loco è così riuscita a portare centinaia di bambini ad attraversare i colli a piedi per far conoscere loro le fontane. Al termine si fermavano a fare merenda nelle colline dei Castelli come una volta.

Le nuove generazioni conoscono poco del nostro passato. Se parliamo di acqua pensano che sia sufficiente aprire il rubinetto per farla arrivare. Nel progetto si parla di donne che danno la vita, di acqua che è vita! Si parla del tempo che scandisce la nostra vita! Nello spettacolo proposto si racconta che l’acqua portata dalle donne era anche una scusa per uscire di casa, per socializzare e trovare la forza di continuare ad affrontare la vita di allora, fatta di stenti, fatica e fame.

Il progetto ha coinvolto molte persone del territorio. Insieme alla Pro Loco anche l’associazione del Museo delle Forze Armate ha presentato il suo progetto ed è nata una bella collaborazione tra le due realtà.

Oltre ad Acque del Chiampo, che si ringrazia per il contributo economico e la collaborazione, è necessario ringraziare l’Amministrazione comunale di Montecchio Maggiore, i dirigenti Nicola Matteazzi e Roberto Borghero, sempre pazienti e disponibili. Non sarebbe stato potuto realizzare il progetto senza la collaborazione dei cultori storici del territorio, il prof. Luciano Chilese, le foto di Nevio Zanni, la testimonianza di Francesco Colombara e quella di Elsa Xompero, che da bambina andava con i “seci” alle Priare a prendere l’acqua. La disponibilità inesauribile dell’azienda Peotta Armando, rappresentata da Renzo e Stefania Peotta. La gentilezza dimostrata da Carlo Etenli e Edoardo, che gestiscono a Grancona il Museo della Civiltà Contadina e che hanno prestato l’attrezzatura per allestire la scenografia dello spettacolo.

Questo progetto parte Domenica 30 settembre, con lo spettacolo “Il tempo scandito dalla raccolta dell’acqua” creato da Ensemble Teatro, per la regia di Roberto Giglio e Irma Sinico, con il gruppo delle donne delle “Colombarette”, nato da un corso teatrale a cura di Ensemble Teatro.

ORARIO SPETTACOLI: ORE 15.00 – 16.00 – 17.00

Costo ingresso come le altre domeniche: 3 euro biglietto intero, 2 euro biglietto ridotto.

Lo spettacolo si ripeterà nella prossima primavera, nella seconda metà di aprile.

Ma il progetto, che parte domenica 30 settembre, proseguirà fino all’estate del 2019.

In questi giorni la Pro Loco sta contattando le scuole per programmare le uscite per il nuovo anno. L’intento è quello di tornare a riaccompagnare i ragazzi con un percorso di letture animate nella prossima primavera, alla scoperta delle fontane del territorio.

Per questo si ringrazia Milena Porciello, che frequenta la classe 4AC dell’Istituto Silvio Ceccato, con cui la Pro Loco ha avuto quest’anno la prima esperienza di alternanza scuola lavoro. Milena ha ideato il depliant con le fotografie delle fontane montecchiane e con l’aiuto dei ragazzi che collaborano con la Pro Loco la domenica nei siti turistici.

Un dovuto ringraziamento va inoltre al Ristorante dei Castelli di Giulietta e Romeo che ha ospitato la conferenza stampa.

La Pro Loco si agurua che questa sinergia creatasi fra le diverse associazioni e istituzioni del territorio possa contribuire anche alla crescita della città.

Comunicato stampa Pro Loco Alte – Montecchio

Museo delle Forze Armate 1914-1945: La sete del soldato

La sete del soldato locandina

Premessa

Il Museo delle Forze Armate 1914-45 allestisce con cadenza regolare (usualmente trimestrale) mostre temporanee dedicate ad argomenti in genere trascurati dal percorso espositivo permanente. In questo periodo di Commemorazioni per il Centenario gli sforzi si sono concentrati su una proposta agli utenti, incentrata sul tema, molto sentito a livello territoriale, della Grande Guerra. In meno di un anno il museo ha organizzato ben 13 eventi culturali dedicati alla Commemorazione del Centenario (5 mostre, 5 conferenze e presentazione di volumi, 3 eventi teatrali).

Progetto “La sete del soldato”

Un po’ come capita oggi, dove tutti siamo consapevoli dell’importanza dell’acqua ritenendola però una cosa scontata, paradossalmente uno degli aspetti più vitali, anche della guerra, è uno di quelli più trascurati. Oltre a ciò in tempo di crisi (come una guerra) l’importanza dell’acqua come bene primario si amplifica enormemente. 

In realtà l’acqua è stata un elemento chiave ed estremamente simbolico in Italia
durante la Prima Guerra Mondiale. Si pensi ai grandi fiumi che hanno contraddistinto la guerra, fiumi Sacri, quali l’Isonzo o il Piave. La stessa Canzone del Piave pone l’acqua come combattente al fianco dei nostri soldati e il suo effetto propagandistico fu
enorme.

L’acqua inoltre è presente in varie forme nelle memorie di tutti i combattenti, è la dannata pioggia, snervante ed odiata, è la neve o il ghiaccio del fronte alpino, è l’acquitrino del Basso Piave, o il fango del Carso.
Ma è forse quando non c’è che l’acqua diventa ancora più importante, diventando protagonista anche quando manca, privando i militari anche dei più basilari bisogni primari (dal lavarsi fino al bere).
Si è voluto affrontare questo argomento sterminato puntando su alcuni aspetti,
specialmente quello umano, per questo si è deciso di chiamare la mostra e gli eventi collegati “La sete del soldato”. In realtà l’intenzione è quella di affrontare più tematiche, non solo la sete come desiderio istintivo.

La mostra

Trovare reperti legati al mondo dell’acqua e che non siano le comuni gavette individuali non è cosa facile. Molto materiale è stato riutilizzando, modificato, perduto in 100 anni.
Siamo convinti che una esposizione, per essere coinvolgente, debba proporre ai visitatori immagini d’epoca e cimeli originali, se possibile mostrare con le foto i materiali esposti.
Per il recupero del materiale il museo si è rivolto a istituti museali, enti nazionali e collezionisti privati, resisi disponibili alla concessione dei cimeli o documenti raccolti. La mostra ha la concessione del Logo ufficiale nazionale del Centenario scelto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri per le attività di riconosciuto valore culturale e di stretta attinenza al tema delle commemorazioni.

La struttura della mostra

La mostra andrà a toccare tre tematiche principali:
1 tecnico-logistico
2 la sete come dramma umano
3 l’alcool in guerra

1. Il tema tecnico logistico

Uno degli obbiettivi della mostra è di evidenziare l’importanza dell’acqua e dell’ingegneria idrica ad essa legata anche nei drammatici mesi di guerra. Tutto il sistema dell’approvvigionamento è un mondo in parte ancora da esplorare e generalmente ignoto ai più.

Basti pensare che durante la guerra, presso ogni Comando d’Armata venne istituito un “Ufficio Idrico”, un laboratorio chimico batteriologico e un numero variabile di “Plotoni idrici”. Di questi “reparti speciali dell’acqua” facevano parte: ingegneri idraulici, capotecnici ed operai specializzati; dopo Caporetto in pochi mesi furono costruiti ben 3 acquedotti con una lunghezza variabile da 40 a 180 km con
decine di centrali di collegamento.
Le operazioni di ingegneria militare continuarono anche dopo la guerra. Nelle zone conquistate, devastate dai combattimenti, nonostante la smobilitazione dei reparti idrici, circa 50 ufficiali e 1500 specialisti riuscirono a ripristinare tutti gli acquedotti per un totale di 200 chilometri di tubazioni e 50 pozzi artesiani.
Questa sezione si avvarrà di cimeli di indubbio interesse, quali tronconi di tubazione, un motore austriaco per il pompaggio dell’acqua e molte fotografie e dati legati soprattutto al nostro territorio.

2. Il tema della sete come dramma umano

Proprio la sete dà il titolo alla mostra. Sono numerosissime le testimonianze raccolte dai soldati privi di acqua, tartassati dalla sete al punto di bere le cose più putride e terribili.
Questa parte sarà caratterizzata dall’esposizione delle gavette dei vari eserciti in guerra, vera riserva personale di ogni militare, da lettere, fotografie e documenti legati al tema della sete e della mancanza d’acqua, grave privazione anche per l’igiene della persona. Vi saranno numerose bottiglie e casse di forniture d’acqua anche da parte di aziende tutt’oggi esistenti.

3. Il tema dell’alcool in guerra

Tutti sanno dell’uso dell’alcool in guerra, si può quasi dire che sia diventato un luogo comune diffusissimo. Un aspetto noto solo in superficie e che si tenterà di far conoscere meglio e più in profondità.
Il materiale esposto riguarderà bottiglie di vino, birra, superalcolici distribuiti alla truppa ma anche documenti, testimonianze e cartoline.

I tempi

La mostra sarà inaugurata domenica 14 ottobre 2018 alle ore 10.00 presso la sede del Museo delle Forze Armate 1914-45, in via del Lavoro, n 66, Montecchio Maggiore (VI). Il progetto si concluderà domenica 20 gennaio 2019.

L’esposizione sarà visibile dal lunedì al venerdì dalle ore 9.30 alle 12.00 e la domenica dalle ore 9.00 alle 12.00. Altri giorni su appuntamento per comitive e scolaresche. Durante le festività invernali il museo resterà chiuso.

Le attività connesse

Lo scopo della mostra è quello di avvicinare i visitatori ad un tema fondamentale e trascurato. Per tentare di coinvolgere le scolaresche e promuovere l’argomento a tutti il museo propone delle attività collegate alla mostra:

– la promozione di un seminario

– il bando di un concorso fotografico

Il seminario

Il Seminario dedicato ovviamente al tema dell’acqua nella Grande Guerra ricalcherà la struttura della mostra con i relatori che si sono gentilmente resi disponibili e che tratteranno:

– l’aspetto tecnico-logistico (Claudio Bettanin)

– il dramma umano della sete (Saverio Mirijello)

– l’alcool della Guerra (Sergio Tazzer)

La data attualmente indicata per il seminario è domenica 13 gennaio 2019 ma potrebbe subire variazioni a seconda della disponibilità dei relatori. Tutti gli aggiornamenti saranno pubblicati sul sito e sulla pagina facebook del Museo delle Forze Armate.

Il bando

Si tratta di un concorso fotografico rivolto a due destinatari:

– Tutti gli alunni degli Istituti scolastici superiori della Provincia di Vicenza

– Fotografi non professionisti di tutte le età

L’oggetto del concorso verte sul tema dell’acqua connesso alla Grande Guerra. Pertanto i partecipanti devono presentare fotografie ed elaborazioni fotografiche che abbiano come soggetto l’argomento proposto: luoghi simbolici come i grandi fiumi della Patria – Piave, Isonzo, Tagliamento -, resti di acquedotti militari o di fontane realizzate durante il periodo 1914-1918, ma anche elaborazioni di fotografie d’epoca o di altri soggetti (neve, fango, pioggia) comunque collegabili all’acqua durante la Grande Guerra.

Le elaborazioni saranno esposte durante l’ultima fase della mostra con i migliori tre lavori delle rispettive categorie, che saranno premiati al Museo delle Forze Armate dopo la valutazione di una apposita giuria.

Ringraziamenti

Il progetto “La sete del soldato” è stato reso possibile dal sostegno della Acque del Chiampo s.p.a. che il Museo ringrazia nella persona dell’c.d. Andrea Pellizzari. Si ringrazia a nome del presidente del Museo Giancarlo Marin e del vicepresidente Giancarlo Cosaro chi ha creduto e sostenuto il progetto, Silvio Parise, la Città di Montecchio Maggiore. Si ringrazia la Pro Loco per la condivisioni di intenti dedicati congiuntamente alla valorizzazione del territorio montecchiano. Di fondamentale importanza è la collaborazione con il Museo dell’Acqua di Asiago, nella persona del curatore Corrado Corradin, che ha generosamente appoggiato e sostenuto il progetto; si ringrazia il Museo del Risorgimento di Bologna che ha concesso l’utilizzo di materiale fotografico, e ancora i collezionisti privati che hanno prestato parte del materiale esposto. Si ringraziano infine i relatori, Saverio Mirijello, Caludio Bettanin e Sergio Tazzer per la disponibilità ad intervenire al seminario.

Comunicato stampa Museo delle Forze Armate 1914-1945

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