Aperto il collegamento diretto tra la SR11 e la zona industriale di Montecchio Maggiore, realizzato dal consorzio SIS nell’ambito dei lavori della Superstrada Pedemontana Veneta.
Alle 9 di oggi i primi mezzi hanno potuto transitare lungo il tratto della complanare della SPV, che parte dalla grande rotatoria posta appunto sulla Strada Regionale e conduce, come prima uscita, allo svincolo per via del Lavoro.
“È un importante tassello della rivoluzione viabilistica legata alla Pedemontana – ha detto il sindaco Gianfranco Trapula durante la breve cerimonia d’inaugurazione -. Importante perché, da oggi, i mezzi provenienti dal casello autostradale e dalla Regionale per accedere alla zona industriale non dovranno più percorrere in direzione nord l’intera tangenziale e poi tornare indietro, ma avranno un collegamento diretto con l’area produttiva della nostra città. Sicuramente un vantaggio in termini di tempo ed economici”.
Proprio per tale motivo, assieme al sindaco e all’assessore alla viabilità Carlo Colalto, al taglio del nastro erano presenti anche i locali rappresentanti delle categorie economiche: Ruggero Camerra per Confartigianato, Veronica Cecconato per CNA, Giacomo Camerra per Confindustria e Leonardo Opali per Confcommercio.
“SPV – spiega l’assessore alla viabilità Carlo Colalto – ci ha assicurato che tutte le complanari saranno completate tra la fine di settembre e i primi di ottobre. A quel punto il traffico lungo la tangenziale ovest risulterà sicuramente più scorrevole e tutti gli svincoli saranno percorribili”.
“Resta il problema – conclude il sindaco – dello sfasamento di circa un anno e mezzo tra l’apertura della SPV nel suo percorso completo, ossia con il tunnel di Malo eseguito, e l’apertura del nuovo casello autostradale, prevista, quest’ultima, per la metà del 2023. Nelle prossime settimane incontreremo la Regione, SPV, i Comuni contermini e le associazioni di categoria per trovare soluzioni viabilistiche provvisorie, atte a limitare i problemi di traffico che tale sfasamento altrimenti comporterebbe”.