La Città di Montecchio Maggiore rinnova ed estende il suo impegno sul fronte della tutela dei minori, attraverso l’adesione a due convenzioni stilate nell’ambito del Distretto Ovest dell’Ulss 8 Berica. Si tratta del programma “P.I.P.P.I. 9”, che attiva il dispositivo di “educativa domiciliare”, e del Servizio di Protezione e Tutela del Minore (SPTM), che prevede anche la gestione del Centro per l’Affido e la Solidarietà Familiare (CASF). Entrambe le convenzioni sono state approvate nel corso dell’ultimo Consiglio comunale.
“Sono due convenzioni molto importanti – spiega l’assessore al sociale Maria Paola Stocchero – perché mirano alla tutela e al benessere dei minori che vivono in contesti familiari difficili, segnati dal disagio e, a volte, anche dalla violenza. Il Comune ha il dovere di pensare a loro, tramite azioni concrete come queste”.
“In questi ambiti – afferma il sindaco Gianfranco Trapula – è fondamentale la collaborazione tra i diversi Comuni. Su questo fronte, e in molti altri, il nostro territorio dimostra di essere compatto, e questo è sicuramente un bene”.
Il programma “P.I.P.P.I. 9”.
“P.I.P.P.I.”, che prende il nome da Pippi Calzelunghe come metafora della forza dei bambini nell’affrontare le situazioni avverse della vita, è il risultato di una collaborazione tra il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e il Laboratorio di Ricerca e Intervento in Educazione Familiare dell’Università di Padova.
Adottato dalla Regione del Veneto, e a seguire dal Distretto Ovest dell’Ulss 8 Berica, ha lo scopo di innovare le pratiche di intervento nei confronti delle famiglie cosiddette negligenti, al fine di ridurre il rischio di maltrattamento e il conseguente allontanamento dei bambini dal nucleo familiare. Questa azione preventiva si articola attraverso incontri con gruppi di genitori e bambini e attività con le scuole (gestiti direttamente dall’Ulss 8) e attraverso l’educativa domiciliare (gestita direttamente dai Comuni).
Il progetto, per le annualità 2020-2022, è destinato a 10 minori tra gli 0 e gli 11 anni residenti nei Comuni firmatari dell’accordo, tra cui appunto Montecchio Maggiore, e affida al Comune di Valdagno la scelta del fornitore del servizio di educativa domiciliare che, in stretta sinergia con i Servizi Sociali del Comune, avrà il compito di condurre le attività educative mirate nelle famiglie individuate.
Il Servizio di Protezione e Tutela del Minore e il Centro per l’Affido e la Solidarietà Familiare.
Il Comune ha firmato anche la convenzione che rinnova con l’Ulss 8, fino al 31 dicembre 2025, la gestione del Servizio di Protezione e Tutela del Minore e del Centro per l’Affido e la Solidarietà Familiare.
La convenzione definisce le diverse competenze. All’Ulss8 spettano i seguenti compiti, i cui costi vengono sostenuti dal fondo sanitario:
- Protezione del minore in stato di abbandono e tutela della sua crescita: indagine psicodiagnostica sulla famiglia;
- Interventi di prevenzione, assistenza e recupero psicoterapeutico dei minori vittime di abusi (compreso il trattamento medico e psicologico del minore e della sua famiglia e interventi di collegamento con i servizi sociali e le comunità educative o familiari);
- Prestazioni socio-riabilitative a sostegno dei minori affetti da disturbi comportamentali e/o patologie di interesse neuropsichiatrico in regime residenziale e semiresidenziale.
Ai Comuni spetta invece sostenere i costi dei seguenti interventi, delegati all’Ulss:
- Protezione del minore in stato di abbandono e tutela della sua crescita: indagine sociale sulla famiglia, prestazioni di supporto sociale ed economico alle famiglie, di supporto educativo territoriale ai minori;
- Interventi sociali per minori soggetti a provvedimenti penali, civili, amministrativi compresi gli interventi di assistenza ed accoglienza in comunità;
- Accoglienza in comunità o affido familiare dei minori.