Nel Giorno della Memoria l’Istituto Canova di Vicenza ha ospitato la cerimonia di consegna delle Medaglie d’Onore ai vicentini deportati e internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto.
Tra loro il montecchiano Antonio Facchin, la cui medaglia è stata consegnata alla vedova Ines Tovo (accompagnata da figli e parenti) dal Prefetto di Vicenza Pietro Signoriello e dal sindaco di Montecchio Maggiore Gianfranco Trapula.
Nato a Montecchio Maggiore il 11/05/1924, Antonio Facchin il 21 agosto del 1943 venne chiamato al servizio militare e raggiunse il 4° Reggimento Genio di Bolzano, Compagnia Teleferisti . Dopo l’8 settembre, essendo militare fu deportato dai tedeschi in un campo di lavoro nazista: fu il destino che toccò ad oltre 10 mila militari vicentini, classificati come IMI (Internati Militari Italiani) tramite una scritta sulle giacche che indossavano.
Arrivato a Krems (cittadina austriaca tra Linz e Vienna), dopo il suo no all’adesione alla costituenda Repubblica Sociale fu trasferito al lagher n. 22 e avviato al lavoro coatto.
Il primo novembre 1943 fu portato in una grande fabbrica che costruiva carri armati e inquadrato nel gruppo di manutenzione macchine. Nel maggio del ’44 iniziarono i bombardamenti anche a Linz e la fabbrica per la metà venne distrutta.
Al ritorno dalla prigionia avvenne il suo graduale reinserimento nella vita sociale montecchiana, grazie anche alla ripresa del proprio impiego alla “Ceccato”.