Una scuola più sicura dal punto di vista antisismico: è questo l’obiettivo di un progetto da quasi un milione e mezzo di euro che interesserà la scuola primaria “Don Milani” e che nell’ultima seduta di Giunta comunale ha visto l’approvazione dello studio di fattibilità tecnico-economica.
Lo studio per la riduzione della vulnerabilità sismica, che indica gli interventi da eseguire, è stato elaborato in seguito a precise indagini antisismiche di primo e secondo livello. Gli interventi si svolgeranno attraverso tre stralci funzionali, ciascuno riguardante uno dei tre corpi da cui è composta la scuola: il primo, del valore di 590.000 euro, riguarderà il corpo centrale originario, il secondo, del valore di 538.000 euro, il corpo delle aule sul lato ovest e il terzo, del valore di 348.000 euro, la palestra posta sul lato est dell’edificio.
Tutti e tre gli stralci prevedono la realizzazione di giunti sismici tra il corpo centrale e gli altri due, il riempimento dei pluviali e delle parti cave delle strutture portanti, la bonifica e il rinforzo dei calcestruzzi, la realizzazione di fasciature in fibra di carbonio sulle estremità dei pilastri e la sostituzione dei serramenti per l’efficientamento energetico dell’edificio.
Ora si passerà alle fasi che porteranno al progetto definitivo ed esecutivo, cui seguiranno i pareri tecnici degli entri preposti.
“L’edilizia scolastica – afferma il sindaco Milena Cecchetto – è sempre stata al centro della nostra azione amministrativa, perché la sicurezza dei nostri bambini viene prima di tutto”.
“La prevenzione a favore dei nostri studenti, degli insegnanti e del personale amministrativo è fondamentale – dichiara l’assessore alla scuola Maria Paola Stocchero – ed è per questo che in futuro l’intento del Comune sarà di estenderla anche alle altre scuole”.
“Si tratta di lavori molto importanti – sottolinea l’assessore alla manutenzione del patrimonio Carlo Colalto – perché hanno lo scopo di rendere più resistente l’edificio in caso di eventi sismici e questa è ormai una priorità per tutti gli edifici di proprietà pubblica”.