Il soffio leggero della pittura: Michela Modolo espone nella Nuova Galleria Civica

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Sabato 13 ottobre alle 18 nella Nuova Galleria Civica di Montecchio Maggiore sarà inaugurata la mostra di Michela Modolo “Il soffio leggero della pittura”, curata da Giuliano Menato e visitabile con ingresso libero fino al 18 novembre il sabato e la domenica dalle 10,30 alle 12,30 e dalle 16 alle 19.

Un appuntamento da non perdere per gli appassionati d’arte sarà quello del 9 novembre alle 20,30, quando è in programma l’incontro con l’artista, accompagnato dall’intervento musicale di Giuseppe Dal Bianco (flauti etnici, duduk armeno).

“Michela Modolo – scrive il sindaco Milena Cecchetto nel libretto che accompagna la mostra – ha un’idea alta dell’opera d’arte. Si impegna nella pittura senza reprimere la naturale sensibilità femminile, ma adottando un linguaggio espressivo proporzionale all’intensità della sua poetica. Composto di elementi culturali assunti anche al di fuori di questa e di elementi ulteriori da lei creati, produce la sintesi che imprime vitalità alla sue opere. Quelle recenti, presentate alla Nuova Galleria Civica di Montecchio Maggiore, giocate sul canto della luce e dell’ombra, dimostrano quanto il dominio del mezzo espressivo possa agire oltre il raggio stesso della poetica in cui si incarna”.

“[…] Lo stile astratto di Michela Modolo – afferma sempre nel libretto il curatore Giuliano Menato – nei diversi elementi costitutivi (i vari pigmenti pittorici gareggiano con trasparenza e luminosità) si affida all’immagine come sola entità comunicante. L’essenzialità dei mezzi espressivi si carica di valori esistenziali nel modo più sottile, che supera perfino l’astrazione, se per astrazione si intende l’annullamento del reale. La perdita di ogni intento mimetico porta l’artista a creare immagini essenziali, in cui lo spazio viene spartito da forme squadrate che delimitano con precisione le diverse zone cromatiche. Si crea una tensione dialettica tra i fondi, resi da pigmenti setacciati sulla tela e le strutture geometriche percorse da segni grafici che sembrano negarne la rigidità, compromessa dall’irregolarità dei contorni e dalla giustapposizione di bande di pura effusione cromatica. […] Le opere recenti, giocate su estese superfici di luce e di ombra, basate sul principio che la luce disperde e l’ombra conserva, rientrano anch’esse nella tradizione tonale della pittura veneta, ma più vicine a Tintoretto e Bassano che a Giorgione e Tiziano. Grandi teleri, di spettacolare impatto visivo, hanno il magico incanto delle luci zenitali del giorno e delle ombre vellutate della notte. Non sono in gioco soltanto valori percettivi, ma anche stimolazioni emotive e inconsce. La luce si configura come una teofania folgorante, un’apparizione in cui la forma pittorica acquista il respiro dell’inesprimibile. […]”

Biografia dell’artista.

Michela Modolo nasce a S. Lucia di Piave nel 1953. Si diploma all’Istituto d’Arte P. Selvatico e nel 1974 all’Accademia di Belle Arti di Venezia con Giuseppe Santomaso. Conseguita l’abilitazione per l’insegnamento, nel 1976 è docente in corsi di pittura presso Istituti superiori e in attività pittorico-espressive per operatori dell’infanzia, promossi dalla Regione Veneto. Contemporaneamente apre un Atelier di Educazione all’Arte per bambini e adulti e nello studio del padre Bepi collabora con i fratelli Bonizza e Piero alla realizzazione di vetrate istoriate.

Dopo gli studi accademici, gli incontri con maestri quali Santomaso, Vedova, Zotti e le numerose frequentazioni alla Collezione veneziana di Peggy Guggenheim maturano in lei la volontà di proseguire il proprio percorso artistico attraverso mostre personali: espone al Bar Garden di Vicenza, a Sarego, 1986, alla Galleria Il Bacchiglione di Vicenza, 1989, e partecipa a varie collettive tra le quali: Villa Farsetti a S. Maria di Sala, Chiesa di San Giacomo a Vicenza, 1990, Chiostri di S. Croce a Firenze, Palazzo Vittone a Pinerolo, 1991.

Gli artisti Ottorino Stefani e Franco Batacchi curano le sue personali del 1994 a Montebelluna, Galleria Civica, con pubblicazione del catalogo “Tra vibrazioni materiche e aspirazioni metafisiche”; nel 1995 a Vicenza alla Libreria-Galleria Do Rode di Scapin, nel 1996 a Bassano alla Galleria Scrimin; partecipa alle esposizioni di Arte Triveneta a Villa Simes Contarini di Piazzola sul Brenta del 1991 e 1993, con la direzione di Sergia Jessi Ferro.

Invitata a partecipare a “Le Venezie”, Associazione per la Cultura e le Arti di Treviso diretta da Luigina Bortolatto, entra in contatto ed espone con Gina Roma, Giorgio Celiberti, Sara Campesan, Renato Varese in mostre significative a Roma, Vercelli, Treviso, Pescia, Possagno, Venezia collaterale alla Biennale del 2001 e all’estero a Lisbona, Parigi, Monaco, Amburgo, Colonia, Berlino, Melbourne, Brisbane, Pert, Adelaide.

Dopo la personale del 1997 “Von der Materie zur Licht” con testo di M. Stather, inizia un continuativo rapporto con la Galleria Panetta di Mannheim ed è invitata ad esporre al Kunstverein presso il Museo dell’Arte Moderna nel 1998, 2000, 2002 e 2006.

L’interessamento da parte di Sandro Stocco per gli esponenti della pittura vicentina la porta nel 2000 ad Annency a rappresentare la città di Vicenza insieme a Beghini, Duso e Laura Stocco e 2004 alla personale “Forme di luce e presagio”, curata da Giuliano Menato allo Spazio Arte, chiesa dei S.S Ambrogio e Bellino, Vicenza. Nello stesso anno, su invito di Sara Campesan espone alla Galleria Verifica 8+1 di Mestre. Seguono altre personali, nel 2007 al Complesso Monumentale di San Silvestro a Vicenza e nel 2009 alla Fortezza Girifalco di Cortona.

Nel 2009 la Galleria Perl’Art di Venezia, che indaga sulle famiglie venete dell’arte, cura la mostra “I Modolo, una famiglia di artisti” mettendo in dialogo i diversi linguaggi di Bepi, Bonizza e Michela. Segue la personale alla Deutsche Bank “Poesia e luce”, Venezia 2011.

Del 2012 la personale “Un lungo passo leggero” a Casa Scarpa, Palazzo Brusarosco-Zaccaria di Vicenza con presentazione e monografia di Giovanni Granzotto. Nel 2013 su invito della Galleria Espoonsilta di Espoo, partecipa all’esposizione “Liquid cities e temporary identities” alla presenza del direttore dell’Istituto di Cultura Italiana a Helsinki, Marcello Matera.

Nel 2016 espone con il titolo “Una personale idea di bellezza” alle Soffitte della palladiana Villa Thiene a Quinto Vicentino, per la cura di Resy Amaglio, che nel 2017 promuove anche la mostra “Rin-tracciare” dedicata all’opera di O. Mandel’stam presso la Galleria Antichità di Montecchio Maggiore.

Libretto della mostra

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